In questi mesi questa fiction, creata dai produttori de I Braccialetti Rossi, Il Commissario Montalbano e Il giovane Montalbano (e già questo faceva ben sperare), è stata molto pubblicizzata creando molte aspettative anche perché Kim Rossi Stuart non tornava in tv da ben 13 anni, da “Il tunnel per la libertà”.
L’attore romano è sempre stato molto selettivo con i copioni, per sua stessa ammissione, quindi abbiamo tutti pensato che per tornare in televisione lo avesse fatto per un buon motivo e in effetti così è.
Maltese – Il romanzo di un Commissario si presenta molto bene.
Vi avvisiamo che da qui in avanti saranno presenti degli SPOILER!
Oltre al protagonista, il suddetto commissario, interpretato egregiamente da Kim Rossi Stuart, i personaggi sembrano, sottolineo sembrano, tutti interessanti.
Tra loro spiccano la giovane e ambiziosa fotoreporter Elisa Ripstein e il suo collega Mauro Licata, a cui prestano il volto la brava attrice tedesca Rike Schimd e l’altrettanto bravo Francesco Scianna (che già lavorò con Rossi Stuart nello splendido Vallanzasca gli Angeli del male), nella foto qui sotto.
Inoltre è bene non scordare Roberto Nobile, il mitico Parmesan di Distretto di Polizia nonché lo zio Zito di Montalbano, che qui è il questore Aldo Saura, unico, dei poteri forti, che vuole aiutare Maltese a scoprire la verità.
Già la verità.
Il giovane commissario Dario Maltese torna, dopo molti anni, a Trapani per il matrimonio del collega e amico Gianni Peralta con Mariangela. Dario, che ha alle spalle un matrimonio fallito con una donna inglese ed è un padre molto affettuoso, fa da testimone a Gianni e si trova testimone, suo malgrado della morte dell’amico e della di lui compagna incinta, causata, in apparenza, per gelosia dal fidanzato Nicolò Miceli della sua sua presunta amante Santina Spatuzza.
In realtà, come presto capirà il commissario, fattosi trasferire a Trapani per indagare a fianco della squadra di Gianni, le cose non stanno proprio così.
Ebbene sì, vi è una trama orizzontale!
Dario, infatti, scopre che l’amico stava svolgendo un’indagine personale sulla mafia e il suo presunto assassino era un uomo che lui proteggeva, che ora, sotto minaccia, ha confessato ciò che non ha fatto.
Il procuratore, tuttavia, accetta l’assurda confessione, nonostante le evidenti contraddizioni.
A fianco di Maltese, la suddetta squadra, composta da Saverio Mandarà (Antonio Milo – Vieni a Vivere a Napoli), Cesare Millocca U normannu (Marco Leonardi – Maradona la mano de Dios e Ustica), Ernesto Lo Giudice U cunigghiu (Rosario Terranova) e il maresciallo maggiore Lucio De Falco, tutti decisi, in apparenza, ad appoggiare la sete di giustizia di Maltese.
In apparenza perché, come dice lo stesso commissario, le ragioni della segretezza dell’indagine di Peralta possono essere solo due: o voleva proteggere i colleghi oppure non si fidava di uno di loro.
Cosa colpisce in positivo di questa fiction?
Prima di tutto il fatto che i personaggi siano persone normali, che lottano nel quotidiano. I loro sono problemi veri.
Kim Rossi Stuart ieri sera, al tg1, sottolineava una cosa che non viene mai detta abbastanza:
“Per un attore è un privilegio interpretare un personaggio del genere. Un uomo che, nonostante le mille pressioni e i mille problemi, mantiene intatta la sua fibra morale e lotta per quello che ritiene giusto. E’ un messaggio molto positivo per i giovani, soprattutto in un periodo difficile come questo.”
Sì, lo è. Stiamo vivendo in un’epoca molto molto difficile. Dove la disoccupazione è a livelli altissimi, i giovani sono lasciati a loro stessi, l’altro giorno il cardinale Sepe faceva presente come i piccoli boss nascano anche da questo. Vero, verissimo. E quindi lanciare questi messaggi ora è di vitale importanza.
Mostriamo che si può rimanere sulla retta via, nonostante tutto.
E’ essenziale, è vitale.
Denunciare la criminalità è giusto, come fanno altre serie e come fa anche questa, e per farlo si devono mostrare anche gli eroi positivi, se no arrivano messaggi distorti e manipolabili (vedere l’orrendo spot su Gomorra, dove una ragazza sogna di essere la regina di Genny, il capo camorra! Come distorcere totalmente il senso del libro di Saviano!) e inoltre non si rende giustizia a tutti coloro che hanno dato la vita per lo stato.
Tra le altre cose ho apprezzato non poco che Rossi Stuart abbia detto di essersi ispirato ad un eroe dimenticato come il poliziotto Ninni Cassarà, assassinato dalla mafia nel 1985.
Se il suo Dario è un eroe vero, attorno a lui, si muovono, per fortuna, personaggi altrettanto veri come dicevo.
E a proposito di riferimenti alla realtà l’attrice Rike Schimd ha rivelato che, per il personaggio della Ripstein, si è ispirata ad un’eroina realmente esistita e tutt’ora vivente: la grande fotoreporter palermitana Letizia Battaglia.
Colpiscono i due giornalisti, che sì sono ambiziosi e violano le regole del protocollo, ma lo fanno per sete di giustizia e verità. Fotografano tutto perché sanno molto bene che si fa in fretta a far sparire tutto. E questo rende davvero onore alla figura di onesti cronisti che non si piegano e vogliono raccontare i fatti, senza manipolazioni esterne.
Bella anche la figura del questore Aldo Saura, che appoggia, come dicevo, in tutto e per tutto, Dario, perché vuole giustizia per l’amico ucciso.
Non mancano le scene crude, come è giusto che sia. La fiction non le risparmia. La mafia e la camorra questo sono. Sangue, corruzione, violenza, omertà.
E per adesso i capi camorra non sembrano affatto delle macchiette, anzi mettono proprio paura e ribrezzo insieme, come deve essere.
Insomma se il buongiorno si vede dal mattino, siamo di fronte ad un ottimo prodotto di RaiFiction.
Attendo con ansia la conferma per mercoledì.